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Le differenze tra uomini e donne

"Donne non si nasce, ma si diventa."
Simone de Beauvoir.

Spesso, nei discorsi di tutti giorni, parliamo delle differenza tra uomini e donne. Ma che punto è la ricerca psicologica rispetto a questi temi? Parleremo di differenze, somiglianze, e cercheremo di analizzarle spiegando cosa sono gli stereotipi di genere e di come agiscono senza che ce ne accorgiamo.

 

Differenze e somiglianze

Le ricerche più recenti hanno trovato alcune piccole differenze tra uomini e donne in queste aree:

  • Gli uomini sembrano riuscire meglio in compiti che richiedono abilità spaziali (ad esempio: orientarsi nello spazio), mentre le donne in compiti che richiedono abilità di elaborazione parallele (ad esempio: fare più cose contemporaneamente).
  • I bambini sembrano prediligere attività fisiche, le bambine giochi di ruolo e dialoghi.
  • L’aggressività fisica è più associata agli uomini mentre quella verbale alle donne; queste ultime hanno una percezione delle emozioni più sviluppata.

Tuttavia, si è visto che queste differenze sono così piccole da essere trascurabili. Infatti, ci sono più differenze tra uomini e tra donne che tra donne e uomini intragruppo. Che significa?

  • Se prendiamo 100 uomini e li mettiamo alla prova in compiti di orientamento spaziale, troveremo tra loro delle grandissime differenze. Ci sarà infatti chi sa orientarsi benissimo nello spazio e chi malissimo.
  • Se prendiamo invece 50 donne e 50 uomini e mettiamo a confronto il loro orientamento spaziale, ci saranno sì delle differenze tra i due gruppi (uomini e donne) ma saranno differenze più piccole di quelle trovate all’interno del gruppo di soli uomini.

A conferma di ciò, una famosa ricerca di Hyde del 2005 (vedi QUI) ci ha mostrato come, a differenza di quanto si creda, sul piano psicologico uomini e donne si differenziano molto poco. Nel 78% degli studi condotti (in ambiti quali le abilità spaziali, il ragionamento morale, le capacità comunicative e l’autostima) le differenze individuate tra maschi e femmine sono nulle o decisamente piccole.

Ma queste differenze, seppur piccole, da dove vengono? Ecco le due principali correnti di pensiero:

 

Natura

Alcuni teorici evoluzionisti considerano uomini e donne differenti nelle abilità, nel modo di pensare, e nella personalità. In questa prospettiva, gli stereotipi di genere (ad esempio, quello secondo cui le donne sono particolarmente emotive e gli uomini più distaccati) sono lo specchio di differenze biologiche innate che si sono sviluppate ai fini dell’adattamento.

 

Cultura

Le teorie più conosciute della psicologia del genere pongono l’accento sulla “socializzazione di genere”, ovvero il processo tramite cui i bambini e le bambine “apprendono” le identità femminili e maschili. Come si impara ad “essere uomini” ed “essere donne”? In vari modi:

  • Attraverso l’osservazione: fin da piccoli osserviamo come si comportano le persone del nostro stesso sesso e integriamo questi schemi nel nostro cervello, facendoli nostri; successivamente faremo uso di questi schemi andando quindi a imitare chi abbiamo osservato.
  • Attraverso le aspettative che le persone intorno a noi nutrono nei nostri confronti: cerchiamo di adattarci a ciò che gli altri vorrebbero da noi.
  • Attraverso gli agenti culturali (scuola, libri, film, pubblicità) che veicolano la cultura dominante: ad esempio le pubblicità propongono non solo giocattoli diversi ai bambini maschi e femmine, ma anche ruoli diversi a donna e uomo. Pensate alla pubblicità dei prodotti per le pulizie o di cucina che si rivolgono principalmente a donne, a film dove il genere maschile e femminile sono altamente stereotipati, ai cartoni animati dove la principessa non fa altro che non sia attendere di essere salvata dal principe.

 

Quindi natura o cultura?

Possiamo affermare alla luce delle molteplici ricerche che ciò che è biologico condiziona continuamente ciò che è culturale, e viceversa. Ciononostante, le influenze sociali e culturali sembrano pesare più dell’aspetto biologico. In termini pratici, il sesso con cui nasciamo (maschio – femmina) ha una serie di conseguenze culturali: viene influenzato da ciò che la società prescrive riguardo a maschi e femmine. Per fare alcuni esempi basta pensare a cosa comporta nascere maschio o femmina, in termini di:

 

 

Tutto questo in qualche modo influenza i nostri comportamenti e la nostra personalità. La nostra identità si costruisce sotto queste influenze fin dai primi mesi di vita, portandoci ad interpretare ruoli che forse non sceglieremmo. Parliamo di ruoli di genere per riferirci a norme comportamentali associate ai maschi e alle femmine, ovvero a come nell’immaginario comune donne e uomini dovrebbero comportarsi (ad esempio: che lavoro dovrebbero fare, che hobby dovrebbero avere, quale ruolo dovrebbero ricoprire). I ruoli sono una conseguenza degli stereotipi di genere. Ecco due esempi:

  • Le donne sono inclini alla cura degli altri (stereotipo di genere), quindi il lavoro infermieristico è per eccellenza femminile (ruolo di genere).
  • Gli uomini sono dominanti e assertivi per natura (stereotipo di genere) quindi all’interno della coppia l’uomo ci tiene a dimostrare agli altri che è lui che prende le decisioni (ruolo di genere).

 

Le punizioni ai “devianti”

“Ma è normale che Luca gioca solo con le bambole?”

È interessante notare come, nella nostra società, chi viola le norme di genere (e quindi chi si comporta in modo diverso da quello che ci si aspetta) venga in qualche modo punito. La punizione è il modo in cui lo stereotipo si rafforza e tende a perpetrare nel tempo.

Ecco esempi concreti di “punizioni”:

  • In famiglia: pensate a genitori, nonni, o figure significative che scoraggiano il figlio con una passione per la danza, o la figlia con una passione per il calcio. La figlia/il figlio in questione rinuncerà alla sua passione perché non conforme a ciò che ha intorno.
  • Nel gruppo dei coetanei: pensate a una bambina che si veste o si comporta come un “maschietto” quanto viene presa in giro dai compagni a scuola, o viceversa.

 

Per concludere

Tutto questo influisce sulla costruzione della nostra identità di genere lungo tutta la vita. Come si può immaginare, gli stereotipi di genere possono avere conseguenze dannose e provocare grandi sofferenze nel momento in cui non si è liberi di esprimersi e si viene giudicati come “non normali”. Al giorno d’oggi si stanno facendo degli sforzi per cercare di non trattare in modo diverso donne e uomini, ma siamo ancora ben lontani dalla meta. Nel nostro piccolo potremmo cercare di “vedere” questi stereotipi e come ci influenzano ogni giorno: renderci consapevoli è il primo passo per cambiarli.

Per le neomamme e i neopapà potrebbe essere utile come indicazione quella di lasciare i propri figli liberi di esprimere le loro preferenze senza condizionarli, cercando di trattare maschi e femmine allo stesso modo:

  • Non affidiamogli compiti differenziati in base al sesso: “aiuta la mamma a pulire, è un lavoro da femminucce”.
  • Non diamogli regole diverse spiegandole con “tu sei femmina e lui è maschio”: “tuo fratello può rientrare più tardi perché lui è un maschio, per te è più pericoloso”.

 

Film consigliati
  • La mia vita in rosa (1997)
  • Billy Elliot (2000)
  • La bicicletta verde (2012)

 

Bibliografia

Hyde, J. S. (2005). The gender similarities hypothesis. American psychologist, 60(6), 581. LEGGI QUI

Martin, C. L., & Ruble, D. (2004). Children’s search for gender cues: Cognitive perspectives on gender development. Current directions in psychological science, 13(2), 67-70.Mischel, 1966. LEGGI QUI

Bem, S. L. (1981). Gender schema theory: A cognitive account of sex typing. Psychological review, 88(4), 354.LEGGI QUI

Psicologìa y genero. Ester Barberá, Isabel Martínez Benlloch. 2004 Pearson Education.

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Eva Toccagni

Mi chiamo Eva Toccagni e sono una Psicologa e Psicoterapeuta in formazione presso la scuola IACP - Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona. Ricevo privatamente a Pavia, a Rozzano e offro consulenze e percorsi online. Mi occupo di counselling, percorsi di crescita personale e supporto psicologico a sostegno di situazioni di disagio e/o difficoltà. Mi rivolgo a giovani, adulti ed anziani. Sono iscritta all'Ordine degli Psicologi della Lombardia. Mi puoi contattare all'indirizzo: e.toccagni91@gmail.com.
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