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Perché ho l’ansia? Capire l’ansia per combatterla.

Perché ho l’ansia? Rispondere a questa domanda è tutt’altro che semplice. Le cause dell’ansia possono essere comprese solo conoscendo il contesto di vita della persona che ne soffre, tuttavia quello che cercheremo di fare in questo articolo è spiegare a cosa serve l’ansia non patologica, come distinguerla da quella patologica, quali sono i sintomi dell’ansia dei principali disturbi e cosa fare se si ha l’ansia.

 

Che cos’è l’ansia?

L’ansia è una reazione di allarme dell’organismo che si accende nel momento in cui rileviamo un pericolo nell’ambiente circostante o all’interno di noi. L’ansia ha dunque una valenza adattativa, il nostro organismo mette in atto questa reazione per reperire le risorse necessarie a fronteggiare una situazione difficile. Pensiamo ad esempio all’avvicinarsi della data di un esame importante, l’ansia, se rientra in una finestra di normalità, ci permette di velocizzare lo studio e concentrare le nostre risorse psichiche e fisiche sul raggiungimento di tale obiettivo.

Tuttavia, in alcuni casi questa risposta di allarme assume delle caratteristiche sproporzionate per intensità, tempo, durata o perché diviene pervasiva, ossia si diffonde in più campi e aspetti della nostra vita.

E’ stato ipotizzato che l’origine dell’ansia a livelli patologici sia dovuta alla difficoltà a regolare le proprie emozioni e nel fallimento di strategie utili a mitigare le normali paure.

 

Quali sono i sintomi dell’ansia?

 Principali disturbi d’ansia e sintomatologia correlata:

  1. Il disturbo di panico
  2. Il disturbo d’ansia generalizzata
  3. L’agorafobia
  4. La fobia specifica
  5. Il disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)

 

1 Il disturbo di panico 

Gli attacchi di panico, possono comparire e manifestarsi con numerosi sintomi. Sebbene nell’immaginario delle persone e in alcuni manuali diagnostici vengano descritti come caratterizzati da un generale stato di “accelerazione” del nostro corpo (battito cardiaco accelerato, sudorazione, fiato corto…) nell’attacco di panico si possono presentare sintomi comportamentali come il blocco da autocontrollo e la fuga.

Per meglio spiegare questo ultimo sintomo consigliamo la visione di uno stralcio del film “un angelo alla mia tavola” dove la protagonista ha un attacco di panico mentre fissa il gessetto che ha tra le mani.

 

 

Come riconoscere un attacco di panico allora? Ecco alcuni aspetti in comune a tutti gli attacchi di panico:

  • durata breve (pochi minuti, massimo un’ora);
  • vissuto di impotenza e perdita di controllo, con paura di impazzire o di morire;
  • negli attacchi inaspettati spesso la persona non riesce a collegarla ad eventi, esperienze, pensieri;
  • al termine spesso permane un senso confusione e di sbandamento.

L’attacco di panico non rappresenta un disturbo a se stante ma è sempre collegato ad altro disturbo (es: Agorafobia con attacco di panico). Il disturbo di panico è caratterizzato da ripetuti attacchi di panico è una forte paura che questi possano ripresentarsi.

 

2  Il disturbo d’ansia generalizzata

Questo disturbo delinea una condizione di ansia continua che si è cronicizzata nel tempo e riguarda più ambiti di vita. In altre parole, è un prolungato stato di preoccupazione per circostanze che riguardano la vita di tutti i giorni, in cui si convive con un costante stato di allarme, vigilanza, ed anticipazione pessimistica di eventi negativi.

“Questo incontro andrà sicuramente male.”

Alcuni autori affermano che molti individui a cui viene comunemente diagnosticato un disturbo d’ansia generalizzata (secondo i criteri del DSM) possono essere compresi meglio ipotizzando che queste persone abbiano uno stile di personalità in cui l’ansia funziona da principio organizzatore dell’esperienza interna.

 

3 L’agorafobia

Erroneamente semplificata con “la paura degli spazi aperti”, l’agorafobia è in realtà la paura e, di conseguenza, l’evitamento di situazioni o luoghi dai quali è difficile allontanarsi o nei quali è difficile ricevere soccorso, in caso di comparsa di sintomi simili al panico.

Sono alcuni esempi: trasporti pubblici, spazi aperti, spazi chiusi, stare in fila tra la folla, essere fuori casa da soli, viaggi in macchina, locali affollati.

 

4 La fobia specifica

È la paura o la repulsione intensa e sproporzionata di un oggetto o di una situazione specifica che la persona cerca con ogni mezzo di evitare.

Alcune fobie:

Acrofobia: paura delle altezze

Aerofobia: paura dell’aereo

Aracnofobia: paura dei ragni

Ceraunofobia/Brontofobia: paura di tuoni e lampi

Cinofobia: paura dei cani

Claustrofobia: paura degli spazi chiusi

Emofobia: paura del sangue

 

5 Il disturbo d’ansia sociale

 Il disturbo d’ansia sociale, detto anche fobia sociale è la paura di apparire ridicolo o inadeguato davanti lo sguardo dell’altro. In generale questa fobia è caratterizzata dall’ipervalutazione del giudizio altrui e dalla sensazione di disagio all’idea di essere ad esso esposto. Le situazioni sociali ansiogene possono essere spesso anche molto banali, come l’essere osservati mentre si mangia, si parla o incontrare sconosciuti.

 

Attenzione!

In passata anche i Disturbi ossessivi compulsivi e i Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti venivano considerati Disturbi d’ansia, tuttavia ora sono stati differenziati da essi seppur abbiano alcuni sintomi in comune.

 

Ansia…cosa faccio? 

 Spesso si danno consigli come:

  • curare il ritmo sonno-veglia
  • mangiare appropriatamente
  • praticare meditazione e attività sportiva

Questi consigli sono utili se il tuo stato di ansia è a livelli bassi, ma se sta impattando pesantemente sulla tua vita, è giunto il momento di spegnere il computer e rivolgerti ad uno specialista. Non prendersi adeguatamente cura della propria ansia e lasciarsi da essa logorare giorno dopo giorno non ha alcun senso e aspettare non aiuta.

 

Alcune considerazioni sui trattamenti

Si può agire sull’ansia a due livelli: sui sintomi o sulle cause. I trattamenti d’elezione per trattare i sintomi sono gli psicofarmaci e alcune tecniche cognitivo comportamentali come la Mindfulness. Per agire invece sulle cause e ritornare al titolo del nostro articolo “Perché ho l’ansia?’” è consigliabile un approccio Psicodinamico- Psicoanalitico.

 

 

Bibliografia

American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM-5®). Scheda libro QUI  

Fontana M. (2016). I disturbi d’ansia . QUI il pdf

 Lingiardi, V., & McWilliams, N. (Eds.). (2017). Psychodynamic diagnostic manual: PDM-2. Guilford Publications. Leggi QUI

 PDM Task Force (2006), PDM-Manuale Diagnostico Psicodinamico, trad. it. Cortina, Milano, 2008.

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Giovanna Minniti

Psicologa e Psicoanalista relazionale in formazione presso la scuola SIPRe di Milano. Mi occupo di: counseling, supporto psicologico, percorsi terapeutici. Sono inoltre formata nell'utilizzo della NET (Narrative ExposureTherapy): una tecnica a breve termine per il trattamento di Disturbi da Stress Traumatico. Ricevo su appuntamento in via Carlo Botta 25, Milano (fermata metro Porta Romana). Valuto la possibilità di svolgere colloqui via Skype per chi vive o lavora all'estero. Per informazioni scrivetemi a: minniti.psi@gmail.com
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