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Stile di personalità Ossessivo Compulsivo: la necessità del controllo

Che cos’è uno STILE di personalità?
Uno stile di personalità è una modalità personale specifica di pensare, sentire, comportarsi e stare in relazione con gli altri. Comprende:
- un particolare modo di fare esperienza dei propri affetti e di quelli degli altri
- le modalità in cui difendiamo noi stessi quando sperimentiamo conflitti emotivi o siamo sottoposti a fonti di stress
- come viviamo le relazioni
- come percepiamo noi stessi, gli altri e l’interazione che intercorre tra noi e gli altri.
Tutte le persone presentano un particolare stile di personalità. E’ importante non confondere il concetto di stile di personalità con patologia di personalità (o disturbo di personalità). Lo stile di personalità che contraddistingue una persona può essere organizzato in modo più o meno sano e patologico, lì dove sano e patologico sono posti in un continuum. È inoltre corretto considerare che ognuno di noi possa sembrare “patologico” se sottoposto a una particolare situazione di stress, per questo motivo il contesto deve sempre essere tenuto in considerazione. Nella seconda edizione del manuale psicodiagnostico psicodinamico sono stati individuati un totale di dodici differenti stili di personalità. Oggi parleremo del tipo ossessivo compulsivo.
Caratteristiche distintive dello stile di personalità Ossessivo Compulsivo

Chi ha uno stile di personalità ossessivo compulsivo tende a essere rigido ed emotivamente controllato.

 

Le emozioni

Infatti, queste persone preferiscono agire come se le emozioni fossero poco rilevanti e si difendono dagli effetti di sentimenti dolorosi enfatizzando l’utilizzo di logica e razionalizzazione. Se gli si chiede cosa stiano sentendo in una determinata situazione, è molto probabile che rispondano descrivendo cosa stanno pensando. Tra i meccanismi di difesa prevalentemente utilizzati dalle persone con questo stile di personalità vi è l’intellettualizzazione, ossia la tendenza ad affrontare fonti di stress interne (emozioni dolorose) o esterne (situazioni difficili) attraverso l’utilizzo eccessivo del pensiero astratto. Questo viene fatto per prendere distanza dalle emozioni.

Il controllo

Gli individui con questo stile di personalità tendono a “vivere dentro la loro testa”, passando gran parte del loro tempo a pensare, ragionare, valutare.

Nell’organizzazione delle loro attività sono metodici, abitudinari e ordinati. Danno grande importanza alla razionalità scientifica e al pragmatismo, si concentrano sul pensare e sul fare prediligendo un approccio pratico e strutturato. Infatti, individui con questo stile di personalità prima di intraprendere un’attività lavorativa o di svago tendono a organizzarla nei minimi dettagli, stendendo delle liste minuziose da spulciare e rispettare.

Aspetti positivi

A questa categoria appartengono molte persone produttive e degne di ammirazione per la precisione del lavoro che svolgono; sono inoltre persone capaci di sostenere le loro argomentazioni in modo chiaro, logico e fermo.

Lo Stile di personalità ossessivo compulsivo NON é il Disturbo Ossessivo Compulsivo…

Lo stile di personalità ossessivo compulsivo si rifà a uno specifico modo di stare al mondo e va distinto dal disturbo ossessivo compulsivo che è invece un disturbo clinico caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. In questo stile di personalità, soprattutto se a livello di organizzazione sano, potremmo non trovarle. L’autostima e il senso di identità sono mantenute dalla capacità di esercitare il controllo, essere puntuale, pulito e ragionevole. La credenza che li guida nelle relazioni con gli altri è che le altre persone siano meno precise e ordinate di loro e che per questo motivo loro siano autorizzati a controllare quello che fanno e resistere al loro controllo.

 

Ossessioni
Pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi e inappropriati, e che causano ansia o disagio marcati. La persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (le compulsioni).

Compulsioni
Comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare), o azioni mentali (per es. pregare, contare, ripetere le parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un’ossessione, o secondo regole che devono essere applicate rigidamente. I comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio, o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti. La connessione non è realistica.

 

Da cosa può derivare questa necessità di controllo ?

E’ possibile che nella loro infanzia queste persone siano state accudite da genitori che li abbiano posti di fronte standard comportamentali o morali molto elevati, aspettandosi da loro una conformità precoce per il loro livello di sviluppo.

Tuttavia, è anche possibile che queste persone provengano da famiglie che abbiano adottato un comportamento opposto rispetto alle modalità ipercontrollanti prima descritte. Per strutturare i propri standard personali si sono affidati a dei criteri di comportamento idealizzati presenti all’interno della propria cultura di appartenenza, non hanno dunque un limite al grado di perfezione che tali comportamenti devono raggiungere per essere reputati idonei. Il tema del controllo resta comunque alla base dello sviluppo di questa struttura di personalità, sia che provenga dall’ambiente familiare, sia che si tratti di un’autoimposizione del soggetto per controbilanciare un’educazione eccessivamente lassista.

 

Se ti riconosci in questa descrizione prova a tenere a mente questi consigli

 

Le emozioni non sono di per sé pericolose, imparare ad entrarci in contatto potrebbe accrescere le tue capacità personali.

Non imporre il tuo modo di essere agli altri. Non tutte le attività per essere portate a buon fine necessitano di precisione o non in modo esclusivo.

Prendi in considerazione che gli altri possano fornirti un diverso modo di guardare al mondo. Rispettalo anche se non aderisce ai tuoi standard.

Se hai la sensazione di avere troppe cose in testa da dover ricordare, scrivile su un taccuino.

 

 

 

Bibliografia

Lingiardi, V., & McWilliams, N. (Eds.). (2017). Psychodynamic diagnostic manual: PDM-2. Guilford Publications. Leggi QUI

McWilliams, N., Schimmenti, A., & Caretti, V. (2012). La diagnosi psicoanalitica. Astrolabio. Scheda libro QUI

Lingiardi, V., Madeddu, F., & Perry, J. C. (2011). I meccanismi di difesa: teoria, valutazione, clinica. Raffaello Cortina. Scheda libro QUI

First, M. B., Frances, A., & Pincus, H. A. (2002). DSM-IV-TR handbook of differential diagnosis. American Psychiatric Publishing, Inc..

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Giovanna Minniti

Psicologa e Psicoanalista relazionale in formazione presso la scuola SIPRe di Milano. Mi occupo di: counseling, supporto psicologico, percorsi terapeutici. Sono inoltre formata nell'utilizzo della NET (Narrative ExposureTherapy): una tecnica a breve termine per il trattamento di Disturbi da Stress Traumatico. Ricevo su appuntamento in via Carlo Botta 25, Milano (fermata metro Porta Romana). Valuto la possibilità di svolgere colloqui via Skype per chi vive o lavora all'estero. Per informazioni scrivetemi a: minniti.psi@gmail.com
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