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Il vuoto dentro: stile di personalità Depressivo

Che cos’è uno STILE di personalità?
Uno stile di personalità è una modalità personale specifica di pensare, sentire, comportarsi e stare in relazione con gli altri. Comprende:
- un particolare modo di fare esperienza dei propri affetti e di quelli degli altri
- le modalità in cui difendiamo noi stessi quando sperimentiamo conflitti emotivi o siamo sottoposti a fonti di stress
- come viviamo le relazioni
- come percepiamo noi stessi, gli altri e l’interazione che intercorre tra noi e gli altri.
Tutte le persone presentano un particolare stile di personalità. E’ importante non confondere il concetto di stile di personalità con patologia di personalità (o disturbo di personalità). Lo stile di personalità che contraddistingue una persona può essere organizzato in modo più o meno sano e patologico, lì dove sano e patologico sono posti in un continuum. È inoltre corretto considerare che ognuno di noi possa sembrare “patologico” se sottoposto a una particolare situazione di stress, per questo motivo il contesto deve sempre essere tenuto in considerazione. Nella seconda edizione del manuale psicodiagnostico psicodinamico sono stati individuati un totale di dodici differenti stili di personalità. Oggi parleremo del tipo depressivo.

 

Lo stile depressivo

Chi ha uno stile di personalità depressivo è incline a sperimentare affetti dolorosi e sentimenti spiacevoli come vergogna, senso di colpa, tristezza o un profondo senso di inadeguatezza. Possono sentirsi soli anche se in presenza degli altri. È bene precisare che le persone con uno stile di personalità depressivo provano queste sensazioni anche senza arrivare mai a sviluppare uno stato di depressione patologica. Non si tratta dunque di uno stato intenso e transitorio che interferisce nello svolgimento delle attività quotidiane. La personalità è costante e stabile nel tempo, un individuo con personalità depressiva è quindi abituato a vivere questi sentimenti e la sua vita è organizzata tenendoli in considerazione.

 

Curiosità
Una buona parte degli psicoterapeuti ha uno stile di personalità depressivo. Questo gli permette di empatizzare in modo naturale con la tristezza degli altri, di cercare la vicinanza, opporsi alla perdita, attribuire i successi agli sforzi dei pazienti e le sconfitte ai propri limiti personali.

 

Gli individui con personalità depressiva suscitano facilmente sentimenti di simpatia, solitamente sono generosi e comprensivi verso gli altri in quanto dirigono verso se stessi sentimenti di odio e critiche. Il tema principale intorno a cui si organizza la personalità depressiva è il timore di avere qualcosa di distruttivo dentro di sé, di essere intrinsecamente sbagliato, oppure, la sensazione di aver perso definitivamente qualcuno o qualcosa necessario per il mantenimento del proprio benessere. Di conseguenza tendono a sviluppare la paura di essere rifiutati o abbandonati dalle persone che gli sono vicine quando queste avranno modo di conoscerle “veramente” per quello che sono.

 

Da cosa può derivare questa sensazione di essere “distruttivi” ?

È possibile ipotizzare che gli individui con personalità depressiva abbiano vissuto da bambini una situazione di perdita precoce o di abbandono, come può essere la morte di un genitore, l’abbandono del tetto coniugale, un divorzio o l’allontanamento per cause lavorative. Questo evento ha ipoteticamente causato dei sentimenti negativi nel bambino, che invece di dirigere verso il genitore, ha “confinato” all’interno di sé sviluppando l’idea di essere cattivo e di essere responsabile dell’allontanamento della persona amata. Per questo motivo, nelle relazioni future, si impegnerà per evitare che la propria malvagità finisca con il distruggere altre persone e provocare nuovi abbandoni.

 

 

Un meccanismo analogo si mette in atto in situazioni dove un bambino si trova ad interagire con un genitore cronicamente depresso e insoddisfatto.

Questo modo di difendersi dai sentimenti negativi viene definito introiezione in quanto questi stessi sentimenti vengono introiettati, ossia spostati all’interno di sé. L’introiezione ha una duplice funzione: salvaguardare l’idea della persona amata (gli affetti negativi dipendono da me, sono io che sono cattivo) e preservare un senso di potere (se quello che c’è di cattivo dipende da me, posso cambiarlo).

 

E nella coppia?

Prevederlo non è così semplice perché all’interno della relazione i fattori che intervengono sono molti, il nostro mondo interiore incontra quello dell’altro e insieme questi due mondi si modulano. La sensazione descritta prima di sentirsi cattivi, o in colpa per abbandoni passati, può sfociare in due esiti, che possono presentarsi nella relazione anche contemporaneamente. La persona con stile depressivo potrebbe fare di tutto per provare solo sentimenti positivi verso il partner, non riconoscendo i normali sentimenti di ostilità nei confronti di alcuni comportamenti del compagno. Oppure potrebbe accadere che la persona faccia di tutto per evitare che una relazione diventi tanto intima da rivelare al partner la sua “cattiveria”.

 

Esiste un solo stile di personalità depressivo?

No, esistono delle specificità. Ad esempio alcuni autori distinguono due tipologie di personalità depressiva, il tipo introiettivo e il tipo anaclitico:

 

 

Se ti riconosci in questa descrizione prova a tenere a mente questi consigli

 

Non c’è nulla di distruttivo in te.

Il benessere dell’altra persona dipende in maggior misura dalla persona stessa. Non è tua esclusiva responsabilità.

Non farti controllare da chi sa sfruttare a suo vantaggio il tuo senso di colpa.

Hai il diritto di esprimere i tuoi bisogni. Aspettarti che vengano riconosciuti dall’altro non è da egoismo.

 

 

 

Bibliografia

Lingiardi, V., & McWilliams, N. (Eds.). (2017). Psychodynamic diagnostic manual: PDM-2. Guilford Publications. Leggi QUI

McWilliams, N., Schimmenti, A., & Caretti, V. (2012). La diagnosi psicoanalitica. Astrolabio. Scheda libro QUI

Lingiardi, V., Madeddu, F., & Perry, J. C. (2011). I meccanismi di difesa: teoria, valutazione, clinica. Raffaello Cortina. Scheda libro QUI

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Giovanna Minniti

Psicologa e Psicoanalista relazionale in formazione presso la scuola SIPRe di Milano. Mi occupo di: counseling, supporto psicologico, percorsi terapeutici. Sono inoltre formata nell'utilizzo della NET (Narrative ExposureTherapy): una tecnica a breve termine per il trattamento di Disturbi da Stress Traumatico. Ricevo su appuntamento in via Carlo Botta 25, Milano (fermata metro Porta Romana). Valuto la possibilità di svolgere colloqui via Skype per chi vive o lavora all'estero. Per informazioni scrivetemi a: minniti.psi@gmail.com
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