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Sesso e genere, natura o cultura?

"(Vogliamo) intervenire per chiarire l’inconsistenza scientifica del concetto di “ideologia del gender”. Esistono, al contrario, studi scientifici di genere, meglio noti come Gender Studies che, insieme ai Gay and Lesbian Studies, hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza di tematiche di grande rilievo e alla riduzione dei pregiudizi e delle discriminazioni basati sul genere e l’orientamento sessuale."
AIP Associazione Italiana Psicologi, 2015

Negli ultimi anni si è sentito molto parlare di ideologia di gender, di sesso, di genere. Tuttavia, c’è ancora molta confusione rispetto a questi temi. In quest’articolo chiariremo la differenza tra le parole “sesso” e “genere”, spiegheremo che cos’è l’identità di genere e il ruolo che gli stereotipi di genere hanno nella vita di tutti i giorni. Parleremo infine dell’orientamento sessuale e del suo legame che questo ha con l’identità di genere.

 

L’origine del termine genere

Per molti le parole sesso e genere sono interscambiabili. Ma la psicologia che studia le differenze di genere ci dice che sono invece termini diversi e molto complessi.

Il termine genere è stato adottato alla fine degli anni ’70 per distinguere tra i meccanismi biologici e gli aspetti sociali della mascolinità e femminilità. La distinzione tra sesso e genere rappresenta un tentativo dei ricercatori di evitare il cosiddetto essenzialismo psicologico, ovvero:

La tendenza a pensare che i membri di una stessa categoria (ad es. gli uomini) condividano le stesse caratteristiche (ad es. sono tutti fatti allo stesso modo), e che queste siano stabili e immutabili (e non cambieranno mai). Usare la parola genere mira, dunque, a smontare l’idea che l’uomo e la donna sono naturalmente predisposti o assegnati a fare determinate cose à ad esempio: la donna è fatta per mettere al mondo figli.

Ma cos’è quindi il sesso? È l’insieme di caratteri biologici, fisici e anatomici (basati sul  genotipo  e  sui  genitali) che producono un maschio e una femmina. Convenzionalmente nel mondo occidentale ci riferiamo a due sessi.

A proposito di terzo sesso
La visione occidentale secondo cui ci possono essere solo due sessi non è universalmente condivisa. Ad esempio, in India, gli hijra costituiscono una terza categoria riconosciuta. Non sono i genitali a determinare se un individuo è un hijra: alcuni sono ermafroditi, altri hanno genitali maschili e altri ancora sono nati con genitali maschili ma sono stati castrati. Gli hijra adottano nomi femminili e indossano abiti femminili. Però si distinguono dalle donne e li si etichetta come hijra.

 

E cos’è il genere? È l’insieme di quelle caratteristiche e tratti considerati dalla società propri dei maschi e delle femmine, che si basano su credenze comuni e stereotipi. Ne derivano i concetti di femminilità e di mascolinità.

 

Stereotipi di genere

Uno stereotipo è una serie di convinzioni e ipotesi condivise su determinati gruppi umani. Uno stereotipo di genere è un’ipotesi condivisa dalla maggioranza riguardo a uomini e donne, e sulle loro caratteristiche di mascolinità e femminilità. Si tratta di un’ipotesi e quindi di una credenza diffusa ma non verificata e spesso non veritiera.

 

A cosa servono gli stereotipi?
- A semplificare la realtà che ci circonda
- A spiegare il comportamento altrui e il mondo
- A fare da guida per il nostro agire

 

Molte ricerche in questo campo sono andate ad indagare quali sono gli stereotipi tipicamente associati agli uomini e quelli tipicamente associati alle donne. Si sono andati così a delineare due profili, uno con le caratteristiche attribuite solitamente alle donne (femminilità o Communal) e un altro con le caratteristiche solitamente attribuite agli uomini (mascolinità o Agentic).

Mascolinità (in inglese: “Agentic”): tendente all’assertività, all’individualismo e all’affermazione del sè; fiducioso, indipendente, assertivo, vigoroso, analitico, autosufficiente, dominante, aggressivo, individualista, competitivo o ambizioso.

Femminilità (in inglese “Communal”): importanza attribuita alle relazioni, alla cura e all’accoglienza. Compiaciuta, allegra, timida, leale, comprensiva, compassionevole, calda, tenera, gentile.

 

Identità di genere

Ma quindi è vero che donna = femminilità e uomo = mascolinità?

Le ricerche recenti ci dicono di no. O almeno, non per forza. Infatti, fino agli anni 60-70 le teorie dominanti vedevano gli uomini come dotati di caratteristiche mascoline e le donne come dotate di caratteristiche femminili. Mascolinità e femminilità erano poli opposti che si escludevano: o si “apparteneva” ad uno, o all’altro. Dopo molteplici studi la concezione è cambiata: a partire dagli anni 80-90 ha iniziato a diffondersi il concetto che mascolinità e femminilità sono indipendenti dal sesso biologico. Che significa? Che il fatto di nascere uomo non significa che non posso avere caratteristiche, hobby, passioni, tratti, che appartenevano convenzionalmente ed in passato al concetto di femminile. E viceversa.

Si sono andate delineando così diverse identità di genere:

  • Persone che hanno caratteristiche dei due generi (mascolinità e femminilità).
  • Coloro le cui caratteristiche non corrispondono a quelle del loro genere (quindi uomini che sentono di avere più caratteristiche proprie della femminilità e donne che sentono di possedere caratteristiche proprie della mascolinità).
  • Individui in cui le cui caratteristiche del genere e del sesso appartenente coincidono (maschio con tratti prevalentemente mascolini, femmina con tratti prevalentemente femminili).
  • Persone che non hanno caratteristiche tipiche né di un genere né dell’altro.

È molto importante ricordare quindi che l’identità di genere è oggi considerata indipendente dal sesso biologico ed è quindi assolutamente normale che le persone siano dotate ognuna delle proprie caratteristiche senza che l’appartenenza ad un sesso biologico le condizioni.

Ricapitolando, adesso forse possiamo comprendere meglio la distinzione tra sesso e genere fatta dagli studiosi: il sesso appartiene a ciò che è biologico o “naturale”, mentre il genere riguarda ciò che è culturale.

 

Orientamento sessuale

Quando parliamo di orientamento sessuale intendiamo verso chi un individuo prova attrazione sessuale e/o emotiva. Convenzionalmente si parla di quattro diversi orientamenti sessuali:

  • Eterosessuale: sono attratto da persone del sesso opposto (es. un uomo è attratto da una donna).
  • Omosessuale: sono attratto da persone dello stesso sesso (es. una donna è attratta da una donna).
  • Bisessuale: sono attratto da persone dello stesso sesso e anche del sesso opposto.
  • Asessuale: chi non prova attrazione sessuale.

 

Sfatiamo un mito: se è gay è “effemminato”, se è lesbica è “un maschiaccio”

A discapito dell’immaginario comune, l’orientamento sessuale e l’identità di genere sono indipendenti tra loro. Che significa? Che avere un certo orientamento sessuale non ci dirà nulla sull’identità di genere della persona, ovvero sulle sue caratteristiche femminili/maschili. Quindi un uomo omosessuale non ha maggiori probabilità di avere caratteristiche femminili di un uomo eterosessuale. Così, una donna omosessuale non avrà maggiori probabilità di una donna eterosessuale di avere caratteristiche mascoline. E un uomo che all’apparenza sembra molto virile non è detto che non sia invece gay.

 

Concludendo

Possiamo dire per semplificare che ogni persona è dotata di:

  • Un sesso biologico (maschio, femmina, o un terzo sesso che non rientra in queste categorie)
  • Un’identità di genere (e quindi tratti mascolini, femminili, un mix di entrambi)
  • Un orientamento sessuale

E che questi tre aspetti sono assolutamente indipendenti tra loro. Se, quindi, un uomo ha caratteristiche che possono sembrarci femminili, non per forza quest’uomo sarà omosessuale. Le due cose non sono legate!

 

 

Bibliografia

Heredia, E. B., & Carrillo, M. J. C. Perspectiva de género en la Psicología académica española. QUI

Marecek, J., Crawford, M., & Popp, D. (2004). On the construction of gender, sex, and sexualities. The psychology of gender, 2, 192-216. QUI

Cerulo, K. A. (1997). Identity construction: New issues, new directions. Annual review of Sociology, 23(1), 385-409. QUI

Yzerbyt, V., Rocher, S., & Schadron, G. (1997). Stereotypes as explanations: A subjective essentialistic view of group perception.Nanda, S. (1999). Neither man nor woman: The hijras of India. Cengage Learning.

 

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Eva Toccagni

Mi chiamo Eva Toccagni e sono una Psicologa e Psicoterapeuta in formazione presso la scuola IACP - Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona. Ricevo privatamente a Pavia, a Rozzano e offro consulenze e percorsi online. Mi occupo di counselling, percorsi di crescita personale e supporto psicologico a sostegno di situazioni di disagio e/o difficoltà. Mi rivolgo a giovani, adulti ed anziani. Sono iscritta all'Ordine degli Psicologi della Lombardia. Mi puoi contattare all'indirizzo: e.toccagni91@gmail.com.
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